Alessandro Allori’s Ragionamenti delle regole del disegno: a new perspective on the formation of the first drawing manual
Alessandro Allori’s Ragionamenti delle Regole del Disegno have been well known since Roberto Ciardi’s article on dilettanti draughtsmen (1971) and Paola Barocchi’s transcription in Scritti d’Arte del Cinquecento (1973). These two authors shaped all subsequent opinions on Allori’s unfinished treatise. However, Ciardi’s proposed order for the five surviving manuscripts is debatable, and Barocchi only transcribed the last and most clearly written version of Allori. My essay investigates the creation of all manuscripts and highlights the main theoretical and didactic changes apparent within the five versions. In doing so, I draw parallels with the intellectual history of the Medicean Accademia Fiorentina and Accademia del Disegno, and with the debates taking place within the literary and artistic circles of the time. Finally, I suggest a new sequence and date for the manuscripts, supposing that Allori worked on his treatise from at least 1565 until the late 1570s.
I Ragionamenti delle regole del disegno di Alessandro Allori sono noti fin dall’articolo di Roberto Ciardi sui disegnatori dilettanti (1971) e dalla trascrizione che ne fece Paola Barocchi negli Scritti d’arte del Cinquecento (1973). Questi due studiosi hanno dato forma a tutte le opinioni successive sul trattato incompiuto di Allori. Ciardi provò a ordinare i cinque manoscritti superstiti, ma in maniera discutibile, mentre Barocchi ne trascrisse soltanto l’ultima e più accurata versione. Il mio saggio analizza la genesi dei cinque manoscritti, mettendo in evidenza i principali cambiamenti teorici e didattici che si manifestano al loro interno. Li metto poi in relazione con i dibattiti intellettuali in seno all’Accademia Fiorentina, all’Accademia del Disegno e in generale agli ambienti letterari e artistici della Firenze del tempo. Propongo infine un nuovo ordine e una nuova datazione per ciascun manoscritto, ipotizzando che Allori lavorò al suo trattato almeno dal 1565 fino alla fine degli anni Settanta.